In the depth of winter,
I finally learned that there within me
lay an invicible summer.
Scrivo così poco ultimamente.I finally learned that there within me
lay an invicible summer.
E non ho ancora ricominciato a scattare foto.
E' il freddo.
Quello fuori e quello dentro.
Quello solo e quello in compagnia.
E' il freddo.
Con le mani in tasca non riesco ad impugnare la macchina fotografica.
Con la sciarpa fin sopra al naso non riesco più a parlare con le persone.
Le guardo con gli occhi scoperti e taccio, non muovo le braccia per la giacca che mi ingombra ogni movimento.
Preferisco l'estate, dove ho gli occhi coperti dagli occhiali da sole ma posso esprimermi con tutto il mio corpo.
Preferisco la primavera, dove posso abbracciare chi voglio e ballare nei parchi.
Sai, dovrei smetterla con questa mia metereopatia.
Mi rovina metà anno.
E' stupido, controproducente, autolesionistico.
Com'era quella frase così vera?
"Nel pieno dell'inverno ho finalmente capito che dentro di me è insediata un'estate invincibile."
3 commenti:
Caruccia quella camera da letto. Odora di vita intensa.
Fossi in te, prenderei subito la macchina fotografica e uscirei in strada: è bello anche l'inverno, sai? Forse riusciresti a far sparire quel freddo che senti dentro...
è dura ...
Winter kept us war, covering Earth in forgetful snow...
preferisco la primavera e l'autunno; come periodi di transizione che di solito vengono notati di meno mi rappresentano meglio la fragilità delle cose umane.
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