Life is a laugh.


Words are flowing out like endless rain into a paper cup,
they slither while they pass, they slip away across the universe.

Thoughts meander like a restless wind inside a letter box,
they tumble blindly as they make their way across the universe.

In the depth of winter, I finally learned that there within me lay an invincible summer.

domenica 26 settembre 2010

Settantadue.

lo stato attuale delle cose
La gente passeggia con aria assorta portandosi dietro i proprio guai in cartelle colorate rosse verdi gialle e blù.
Nel porta cd di fianco al letto, in ordine alfabetico, le occasioni perse di una vita aumentano e crescono ancora. Un album pieno di figurine d'impegni e cose da fare; la copertina plastificata nera lucida resiste alla pioggia al vento alla neve al sole agli urti agli strappi - qualsiasi cosa succeda a quelle pagine mantengo vivi i miei doveri, rimandati un giorno in più.
La gente mangia il proprio tempo rimpinzandosi di numeri elencati su calendari, orologi, contando le lune, contando le stelle.
Sono al bar con qualche amico e prendiamo qualcosa da bere, veloce, veloce, scappa, corri, è tardi, ma siamo appena arrivati!, è tardi, è tardi, siamo sempre qui ad aspettare te. Vabè prenderò qualcosa al bancone, tu che vuoi? Un.. Niente - senza ghiaccio per favore.
Io mangio l'aria e il vuoto mangia me, chi mangia chi?, cane mangia cane, non l'ho letto, dovrei.
Anoressica e sua sorella è anche troppo magra ma mai abbastanza, questo non ha senso, questo non ha davvero senso.
Non sono in vena di sensi ultimamente, nè quello giusto nè quello contrario, nè a destra nè a sinista, nè uno dei quattro, nè uno dei cinque, e neanche il sesto.
Comunque il caos altro non è che un ordine cosmico.

venerdì 17 settembre 2010

Settantuno.

Running over the same old ground,
what have we found? The same old fears!

C'era una storiella di un uomo che si buttava giù dal cinquantesimo piano.
Ormai nell'aria, parlava con sè: fin qui tutto bene, fin qui tutto bene. Era al quarantesimo piano. Anche al trentesimo piano andava tutto bene. Così al ventesimo, all'undicesimo, al decimo e anche al nono. Fin qui tutto bene, pensava, fin qui tutto bene.

Allo stesso modo ho paura di trovarmi ancora così, di sentirmi come mi sono già sentita, di rimanere di nuovo intrappolata e ingarbugliata e incatenata a qualcosa, o qualcuno, per poi schiantarmi contro la solita vecchia realtà (che sa di pavimento sporco e troppo calpestato).
E per quanto il volo possa essere bello il timore rimane, penso forse troppo al futuro? Come fare a non guardare avanti, nè indietro?

Fin qui tutto bene.
Il problema non è la caduta. è l'atterraggio.


mercoledì 15 settembre 2010

Settanta.

Ti ho qui, sotto la mia pelle!



b r e a t h e o u t s o i c a n b r e a t h e y o u i n
- h o l d y o u i n -

mercoledì 8 settembre 2010

Sessantanove.

Stasera sono più pragmatica, ma solo per linkarvi qualcosa, una pubblicità.
E' geniale, divertente, spettacolare, e soprattutto interattiva.
Mi fa troppo ridere.

The Tipp-Ex Experience

Quando vi lascia carta bianca, potete scrivere qualsiasi verbo (in inglese) vi venga in mente.
C'è da sbizzarrirsi!

Io mi sto divertendo un casino. Provate a scrivere anche solo joke. Rido come una matta!

No reason why

La mia foto
fiori colori sole prato profumi mani voce labbra gonna greco pianoforte basso italiano luce fotografia biro.