Life is a laugh.


Words are flowing out like endless rain into a paper cup,
they slither while they pass, they slip away across the universe.

Thoughts meander like a restless wind inside a letter box,
they tumble blindly as they make their way across the universe.

In the depth of winter, I finally learned that there within me lay an invincible summer.

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lunedì 19 settembre 2011

Ottantacinque.

raccomand.azioni
Uno solo è il campo in cui la bravura viene premiata davvero, in cui la fortuna ha la sua solita parte ma può esser contrastata; ma soprattutto, uno solo è il campo in cui le raccomandazioni davvero non ti sanno portare da nessuna parte.
Questo di cui parlo, è quello da calcio. O da tennis, hockey, pallavolo, basket, quello che vi pare.

Lo sport funziona in maniera logica e lineare, credo: se sei bravo vinci. Se sei scarso perdi.
Detto questo, poco importa che tu sia figlio dello zio del cugino del genero del migliore amico di te stesso, che poi ha sposato il proprietario della squadra.
Chi se ne frega, voglio dire.
Devi essere capace, se no ciccia.

Con questo, s'intende, che tu sia figlio di chi sei figlio non gliene frega niente a nessuno nemmeno nel senso opposto: non che tu avendo padre sportivo non possa fare sport, ecco.
Io non ne so niente di nulla - non so neanche saltare la corda, voglio dire - ma ho come l'impressione che Maldini (Cesare) e Maldini (Paolo) fossero parenti, mi sembrava, dico solo questo.

giovedì 28 aprile 2011

Ottantatrè.

Sono barocca, di fatto, l'opposto della semplicità; ho ghirigori dappertutto, sono pesante come il velluto rosso e il colore oro; non noiosa ma stucchevole, esagerata silenziosamente, e mai abbastanza; una parola in più, sempre una di troppo; queste sono le variazioni ritmiche di me.
Goffa e piena, strabordante, straripante, straparlante, stranamente.

martedì 31 agosto 2010

Sessantotto.

Niente paura, ci pensa la vita!
- mi hanno detto così..
Pensare cose banali a volte mi conforta.
Dato che c'è qualcuno che mi dà della matta.. Se penso cose che sono state già pensate sicuramente sono nella norma.
Almeno questo!

Pensavo che cambio in base alla situazione, ma penso che lo pensino tutti, insomma è un pensiero comune.. la mia testa è troppo pensante e pensierosa e pensosa.
Insomma.

Poi vorrei fare un elenco delle cose che mi piacciono di più al mondo.
Le più belle di tutte proprio.
E' difficilissimo!
Non so quale mettere per prima. Forse è solo un elenco, e non una classifica..
Voglio dire, se lo chiedessi a qualcuno. O a tutti.
Andare in giro a chiedere solo - qual è la cosa che preferisci?
Piano piano mi vengono in mente.
L'altro giorno pensavo agli abbracci.
A quanto è bello abbracciare le persone strettestrette, o farsi abbracciare.
Questa sicuramente va nell'elenco.
Quindi direi che mi piacciono gli abbracci!



sabato 10 luglio 2010

Sessantasei.

Fulminata
E' così brutto avere un'ombra sulla testa!
Qualcosa che ti copre sempre dalla luce del sole, qualcosa che fa sì che tu non possa esporti, che ti nasconde sempre!
Puoi vivere contento nella tua oscurità, puoi essere allegro anche al buio - ma vuoi mettere? Le nuvole con il sole?
Il caldo dell'accettazione, la chiarezza delle cose - in contorni definiti. Invece sotto l'ombra tutte le ovvietà scompaiono.
Che poi, cosa sto dicendo?
Penso di aver paura del buio, come quando ero bambina.
Dovrai ripetermi ogni cosa tre volte, una non basta dal momento che non ti vedo, non vedo cosa sta succedendo, non vedo niente, non vedo.
E' così brutto avere un'ombra sulla testa!


martedì 6 luglio 2010

Sessantacinque.

S(con)volgimenti
Alcune cose mi sconvolgono, mi prendono direttamente lo stomaco, senza una grande spiegazione; alcune cose che sapevo, ma che non sapevo di sapere. Insomma, quante volte faccio finta di non accorgermi di mille segnali? Quante volte scherzo e rido su realtà?
Odio quest'ansia che mi riempe i polmoni, lasciando così poco spazio all'ossigeno.
Ho veramente bisogno di chiarezza, qualche volta. Il dubbio è troppo ampio, è troppo grande, invadente. L'età dei perchè per me arriva adesso - ma passerà?
Perchè al tramonto vedo il sole rosso?
Perchè i Queen parlano di me?
Perchè questo sta succedendo?
Perchè non capisco più niente?
Perchè non respiro?
Ma, soprattutto, perchè faccio foto alla gente appena sveglia?


Is this the real life? Is this just fantasy?



N o e s c a p e f r o m r e a l i t y .

mercoledì 30 giugno 2010

Sessantaquattro.

this is my land - reach me!
Svegliarsi la domenica mattina e vedere che manca il latte, e che è troppo tardi per andare a comprarlo perchè il supermercato chiude alle 13.15 e tu ti sei alzato verso le 13.16 circa. Accidenti.

Comunque non so perchè preferisco i tramonti all'alba, forse non c'è neanche una ragione.
E' che le albe mi sembrano tutte uguali e i tramonti così diversi. Ma quando lo dico alle persone non mi credono e mi rispondono che le albe sono tutte differenti, e allora penso che sono io che mi sono persa qualcosa, che c'è qualche dettaglio che mi sfugge, e sì che di colori ne vedo tanti eh.
Ma a me i tramonti piacciono di più. E basta, cacchio!
C'è da discuterne?
Tanto, cosa cambia?
A me piacciono i tramonti e a te piace l'alba, a me piace il sole e a te la luna, io vivo di giorno e tu di notte. Va anche bene, dico io. A me i contrasti non infastidiscono. Va tutto bene, no?
E poi, non dimentichiamoci che qui nessuno è solo. Anche se non amo Tiziano Ferro in generale, questo è importante!
Nessuno è solo!



lunedì 29 marzo 2010

Sessanta.

Claustrofobia
Ho bisogno di
una scintilla
Chi
mi blocca

Voglio una
respirazione bocca a bocca
un passaggio
d'anima
un regalo
invisibile
una via
d'uscita

Fatemi
respirare
la vostra stessa aria

Lasciatemi
condividere
questa stessa cella

Guardatemi
ora
senza pena
o compassione



M a y b e I j u s t w a n t t o f l y ; w a n t t o l i v e , d o n ' t w a n t t o d i e .
M a y b e I j u s t w a n t t o b r e a t h e .
M a y b e I j u s t d o n ' t b e l i e v e .
M a y b e y o u ' r e t h e s a m e a s m e : w e s e e t h i n g s t h e y ' l l n e v e r s e e .

domenica 21 febbraio 2010

Cinquantasei.

Oggi
Oggi ho voglia di fotografare quello che siamo
ho voglia di suonare un pianoforte arancione
ho voglia di guardare il sole in faccia
ho voglia di leggere vecchie poesie
ho voglia di camminare sul bordo del marciapiede
ho voglia di contare le differenze per trovare che niente è cambiato
ho voglia di un abbraccio e di un bacio sulla fronte
ho voglia di mettere guanti e cappotto e tacchi
ho voglia di guardare fuori dalla finestra
ho voglia di accarezzare lo stregatto
ho voglia di perdermi nel gomitolo di strade
ho voglia di aprire le braccia quanto riesco
ho voglia di salire sul tetto
ho voglia di ascoltare l'erba che cresce



venerdì 8 gennaio 2010

Cinquanta.

Nascono oggi Elvis Presley e David Bowie.
(Sti gran cazzi - se mi permettete!)

Oggi, durante la lezione di latino, il mio sguardo era come sempre incollato alla finestra. O meglio, fuori da questa.
E c'era un grosso tubo di rame, credo, che con il tempo e per via dell'ossidazione ha preso da tempo quel colore verde sbiadito tipico. E mi è balzata in mente la statua della libertà, con un'agilità che non pensavo potesse avere un monumeto di tale dimensioni.
Mi è saltata in testa, dicevo, lei e la sua isoletta, e il traghetto che mi ci ha portata, e tutta Manhattan e New York, e anche Jersey City e l'albergo in cui stavo.
E mi è sembrato di sentirne l'odore, le luci dall'altra parte dell'Hudson e il silenzio di Wall Street. Ma soprattutto l'odore.
E l'immagine di quei palazzi che sembrano voler scappare nel cielo,
oppure semplicemente prendere le distanze dal terreno; una visione un po' snob, quest'ultima.
Però ci sta.
Vorrei anche io prendere un po' le distanze da questi pavimenti, ogni tanto.
E lo farò.
Rinchiuderò i miei piedini in scarpe che non mi permetteranno di camminare, e mi allungherò di qualche centimetro.
Per far cosa, poi?
Bah.
Solo che nel frattempo il professore parlava.
Mi spiace che il latino sia sempre martire di questi miei pensieri.

venerdì 11 dicembre 2009

Quarantasei.

Please, mind the gap between the train and the platform.
Tornata da Londra.
Sarebbe da descrivere.
I rintocchi delle 12 sotto al Big Ben, appoggiata con la schiena ad una cabina telefonica rossa una ragazza pallida bacia il suo fidanzato mulatto. Un cappellino rosso un po' francese, un po' più un là un negozio ha in vetrina delle poltrone deliziose.
Londra.
Nostalgica, grigia, piena, folle, pulita, bagnata, fresca, vanitosa, incasinata, natalizia.
Londra con i suoi negozietti a Carnaby Street, Londra con il suo sole timido, Londra con i suoi prezzi assurdi, Londra con i suoi inglesi bacchettoni e con i suoi punk fancazzisti.
Londra banale negli autobus a due piani rossi, nelle cabine telefoniche rosse, nel London Eye, nel cartello rosso e blu con scritto Underground, nei vecchi taxi e nei vecchi pub.
La solita Londra mind the gap, insomma; quella delle cartoline, quella di Harrods.
E' che bisogna viverla, per andare oltre la banalità del viaggio e del ricordo che sbiadisce, per andare al di là delle mete turistiche.
E la vivremo, la vivremo.
Un'altra volta però.


[St. James Park]

[Thames]

lunedì 31 agosto 2009

Ventisette.

Che ridere..
Simo con i suoi problemi d'amore, e noi che lo aiutiamo sempre come possiamo, "Bea fammi i grattini, ti prego", "no te lo giuro!", e quando ci ha stupiti tutti sul palco a ballare Michael Jackson..
la Faby, che come sempre a fine luglio è partita, la parole crociate e le minchiate sulla spiaggia, con i suoi smalti dai colori improbabili..
Ale Magnani con la sua grigliata e le partite di calcio, che gli ho dato quasi sempre buca (gh)..
Ale Sozzi vestito a tema il venerdì sera, i suoi discorsi fatti apposta per farmi innervosire, dietro la console a fare il coglione, Marinella..
la Frà che soffre il solletico sulle gambe, il segno dell'abbronzatura degli orecchini, che ascolta sempre le mie cazzate..
la Vale "ci sono novità?" "nono.. dopo però facciamo una passeggiata", e gli addominali, la ranetta, le foto..
la Gre con le sue sfilate e quei due o tre racconti a tavola..
Marcolino che cerca di convincere mia madre a mandarmi da Opale, "Bea fammi un massaggio", e anche lui con i suoi casini sentimentali..
Deeevid vestito sempre di arancione, "ciao Beeeea", "e Rodrigo come sta?"..
Nico con le sue liste assurde per le cene fuori e i suoi casini perenni, i racconti di tutte le volte che si è fatto male, "ciao grande", "..sigaretta?"..
Cri che si tortura le mani e io lo sgrido ogni volta che lo vedo, e gli racconto le mie minchiate..
Marco Dollera che sta zitto con la faccia seria, "palle", e mi implora di smetterla con le mie battute..
il Canni che ride sempre ai miei giochi di parole e si aggrega, impegnandosi pure..
la Marty, anche lei in ansia per disordini sentimentali, "ma tu sei scemo dove ti pettini", e la coreografia di Thriller..
Giulio che non gli si può toccare la pancia, con la carbonara e l'erba luisa..
l'Edo sempre ubriaco la sera, con l'iPhone e le sue cazzate..
la Naty che parte per l'Australia, sempre vestita uguale e l'accento parmigiano..
Dani che quando mi vede dice sempre la stessa cosa (-.-), "mi farai vedere le tette un giorno?", e la bionda sarda, Cagliari..
la Sara Torino che poverina è distinta dall'altra Sara per la città di provenienza, abbronzatissima e sorridente, a giocare a pallavolo con la rete..
Matte che se la tira sempre e comunque, la bandana in testa e l'Harley..
Andre Varsi che segue Dani con le sue cazzate, "bea, virgola..", che arriva in macchina con la musica assordante che si riconosce a kilometri di distanza..
Luca piccolo con i suoi seimila figli (Giulio, Cesare, Ottaviano, Augusto, Leonida..) e le sue figlie femmine che fino a 21 anni non usciranno di casa, i Gucci da zarro..
Fede Caste con Varsi e Dani quando mi vedono, e qualche chiaccherata sugli scogli, le soppracciglia curate minuziosamente dalla Greta, "com'è?! t'apposto?"..
Luca e le sue imitazioni di Topolino, bestemmie senza sosta, "mmmmmerdaaa!", "insistisci, insistisci", "volaaa!" e lo slippino..
il Fede che parla milanese, dice cazzate tutto il tempo, e quando è ubriaco fa tutto quello che gli si chiede di fare..
Ste
Fiore che corre in acqua e cade, "guarda, sto sulle due zampine!", e le lamentele perchè non so giocare a pallavolo..
Gabry che non mi saluta mai per poi urlarmi dietro, "non salutare eh!", "tutt'apposto a ferragosto?"..
Fede Genova, la Ludo, Fulvio, Mich, Clara, Atti, Alice, Anna, l'altra Ludo, Elisa, la Chiara e anche l'altra Chiara, Sonia, la Sara Milano frequentati davvero troppo poco durante quest'estate..

(Chissà se si ricordano di me Dadde, Molli, la Martina di Genova, Ale, Ste Polato, Ema, Ste Morana..)

E poi tutti quelli che quest'anno non si sono fatti vedere, per un motivo o per l'altro: i gemelli di Pinerolo - Matte e Michele, Luca, la Nicole, Leo, La Ce, la mia Fede Bolognese..

Sapete cosa vi dico?
Moneglia non è il posto, è la compagnia.



No reason why

La mia foto
fiori colori sole prato profumi mani voce labbra gonna greco pianoforte basso italiano luce fotografia biro.