E' difficile, sempre molto, sempre molto di più, capire cosa vuoi della tua vita, quando hai 18 anni e potresti fare tutto allo stesso identico modo in cui non potresti fare nulla.
E dicendo così ho detto proprio quel che volevo dire, sicchè, "non poter fare nulla" non corrisponde a "poter non far nulla".
Non intendevo che posso cazzeggiare per il resto della mia vita, ombre che pure ogni tanto mi ispira, ma proprio che sono capace di tutto e di niente allo stesso tempo.
E' una situazione piuttosto banale, credo, in quanto è sufficiente essere mediocri; senza esser bravissima in niente, sono bravina in tutto, e bravuccia in qualcosa. Brava non lo so.
A partecipare a questo c'è ovviamente la pigrizia.
Detto questo, c'è qualcosa, e nella sua banalità questa parola contiene tutto, perchè non riesco a trovarne una migliore - è proprio un qualcosa, che sento, nel naso, e dritto fino al cervello, quando entro in ospedale.
Sono andata a fare un esame del sangue, per dirla breve, e non trovavo la sala dove dovevo entrare. In realtà non è vero, ecco, è che mi piaceva girare per le corsie, e la scusa era perfetta.
Sapevo benissimo quale fosse la prima sala a destra del primo piano, ma non fa niente, voglio dire.
Tanto stavo bigiando e non avevo veramente niente da fare, a parte quel vagare a vuoto, leggere i nomi dei reparti, chiedersi a cosa serva un infettivologo neonatale - anche se poi ho pensato che se il mio bambino neonato avesse un'infezione farei di tutto per avere un infettivologo neonatale - vi prego vi prego un infettivologo neonatale! Il mio regno per un infettivologo neonatale!
L'odore di disinfettante che mi apre i polmoni, i pavimenti in linoleum grigini, così tristi, le infermiere che non mi guardano quando passano a occhi bassi, e leggono cose, leggono cose che non saprei leggere, i dottori corrono, il camice bianco, le biro nel taschino; ha qualcosa di mistico un posto così, la vita e la morte così vicine, si annusano a vicenda per tutto il tempo.
Io devo solo fare un esame del sangue e sento la morte nell'aria, non la mia, e non lì, perchè ogni cosa ha il proprio spazio in ospedale, e anche la morte ha il suo reparto privato.
E' solo che quando vedo l'ago vorrei essere dall'altra parte della siringa.
Ma non so, non so non so; perchè a scegliere la mia carriera in conseguenza ad un qualcosa mi sento priva di basi, e mi confondo le idee da sola.
Il bello di avere diciott'anni! Chiedersi dove si andrà a finire..
In the depth of winter, I finally learned that there within me lay an invincible summer.
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mercoledì 12 ottobre 2011
lunedì 19 settembre 2011
Ottantacinque.
raccomand.azioni
Uno solo è il campo in cui la bravura viene premiata davvero, in cui la fortuna ha la sua solita parte ma può esser contrastata; ma soprattutto, uno solo è il campo in cui le raccomandazioni davvero non ti sanno portare da nessuna parte.Questo di cui parlo, è quello da calcio. O da tennis, hockey, pallavolo, basket, quello che vi pare.
Lo sport funziona in maniera logica e lineare, credo: se sei bravo vinci. Se sei scarso perdi.
Detto questo, poco importa che tu sia figlio dello zio del cugino del genero del migliore amico di te stesso, che poi ha sposato il proprietario della squadra.
Chi se ne frega, voglio dire.
Devi essere capace, se no ciccia.
Con questo, s'intende, che tu sia figlio di chi sei figlio non gliene frega niente a nessuno nemmeno nel senso opposto: non che tu avendo padre sportivo non possa fare sport, ecco.
Io non ne so niente di nulla - non so neanche saltare la corda, voglio dire - ma ho come l'impressione che Maldini (Cesare) e Maldini (Paolo) fossero parenti, mi sembrava, dico solo questo.
martedì 7 giugno 2011
Ottantaquattro.
stupidità
Fortuna o sfurtuna, sempre di loro si tratta, qualsiasi sia l'argomento o la conversazione o il trattato alla fine si arriva sempre a lei - vox media per eccellenza.La gemella buona e la gemella cattiva..
Allo stesso modo anche la genetetica: non va molto oltre la casistica, il calcolo di probabilità, studio delle possibilità eccetera eccetera.
Così i geni sono questione di fortuna, o di sfortuna sempre, e cosa ti è capitato non dipende da niente al di fuori di queste. Queste due stronze. Perchè alla fine solo stronze sono.
Enella grande abbondanza di cattive qualità di cui è fornito il mondo, dell'enorme quantità di difetti esistenti, a me, proprio questo!
Avrei potuto avere le gambe storte, le dita tozze, il naso a patata, le cosce grosse, i capelli grigi.
Avrei potuto essere timida, testarda, frivola, ordinata, meschina, ninfomane, obesa.
E invece no!
Stupida dovevo nascere!
giovedì 28 aprile 2011
Ottantatrè.
Sono barocca, di fatto, l'opposto della semplicità; ho ghirigori dappertutto, sono pesante come il velluto rosso e il colore oro; non noiosa ma stucchevole, esagerata silenziosamente, e mai abbastanza; una parola in più, sempre una di troppo; queste sono le variazioni ritmiche di me.
Goffa e piena, strabordante, straripante, straparlante, stranamente.
Goffa e piena, strabordante, straripante, straparlante, stranamente.
domenica 17 aprile 2011
Ottantadue.
viaggio fisico mentale
non so, un viaggio da sola..allo stesso tempo vorrei e non vorrei mai farlo.
io voglio avere qualcuno con me, sempre,
ma il viaggio è una cosa molto personale.
le mete, i tempi, i posti, le cose da vedere..
è impossibile trovare una persona che sia d'accordo con te su tutti i dettagli che comporta un viaggio.
mi allontano un attimo e guardo il quadro un po' più intero, da lontano, il disegno generale, sai, il quadro grande.
le mete, i tempi, i posti, le cose da vedere. Poi tutte quelle da fare, da comprare, da cercare, da lasciare.
boh.
è possibile trovare una persona che sia d'accordo con te su tutti i dettagli che comporta una vita?

venerdì 4 marzo 2011
Ottanta.
Provo una così vasta gamma di emozioni che fatico davvero a trovare nomi sufficenti, a collegare parole a sensazioni, a far combaciare tutti i pezzettini minuscoli che creano il gioco della mia mente.
Sono l'epicentro di un terremoto confuso (ordinato) che fa crollare castelli di carte e palazzi di vetro e mondi interi di quel lego con cui giocavo da bambina.
Sento emozioni che io stessa non riesco a sostenere, trattenere, controllare; cado, esplodo, rotolo giù.
E' tutto così più grande di me!
Non fa che invadermi la passione per ogni cosa; felicità, tristezza e rabbia sono tanto imponenti da strabordare, fuori dagli occhi, giù fino alla punta del naso arrossato dal freddo.
Travolta, spinta, deformata dai sentimenti; i ruoli s'invertono ed è lo stomaco a controllare il cervello, il corpo domina sulla mente - ma come posso evitarlo?
E' solo segno che sono viva..
Sono l'epicentro di un terremoto confuso (ordinato) che fa crollare castelli di carte e palazzi di vetro e mondi interi di quel lego con cui giocavo da bambina.
Sento emozioni che io stessa non riesco a sostenere, trattenere, controllare; cado, esplodo, rotolo giù.
E' tutto così più grande di me!
Non fa che invadermi la passione per ogni cosa; felicità, tristezza e rabbia sono tanto imponenti da strabordare, fuori dagli occhi, giù fino alla punta del naso arrossato dal freddo.
Travolta, spinta, deformata dai sentimenti; i ruoli s'invertono ed è lo stomaco a controllare il cervello, il corpo domina sulla mente - ma come posso evitarlo?
E' solo segno che sono viva..
domenica 23 gennaio 2011
Settantasei.
we are the waiting unknown
are we?
Ho perso molta della mia poesia per strada, correndo, così di fretta, così affannata - quanto parole rimaste nella biro bic, quella blu, la mia preferita, se le è tenute tutte per sè!are we?
Però anche se non scrivo continuo a pensare, e guardo il foglio che un po' piange, e le parole diventano sempre meno e si sentono anche sole.
Spero tanto che arrivi il futuro, non vedo l'ora di conoscerlo!, ma come non confondere l'interesse e la curiosità tra loro? Alla fine futuro può essere anche oggi e allora cosa aspetto?
Trovando sempre un motivo che nella mia testa è valido per procrastinare non prenderò mai in mano quello che è già nella stessa mano che pure non vuole afferrare le cose, non le stringe, non le trattiene.
Non so, le (in)decisioni mi aspettano, e mi aspettano i capelli azzurri e quelli fucsia, corti o lunghi, lisci e mossi, e le scelte poi, non ne parliamo!
Adesso appena mi crescono i denti faccio tutto, davvero, lo prometto!

venerdì 17 dicembre 2010
Settantaquattro.
Mi spiace vedere la gente arrabbiata, la trovo triste. Me compresa ovviamente.
Le persone violente credono di rendere vittime gli altri, ma sono loro stesse ad essere, per prime, vittime della propria violenza. Schiave dell'istinto, prese da un sentimento così animale.
Tu che urli - con gli occhi fuori dalle orbite e le vene gonfie sul collo, paonazzo, non ti rendi forse conto d'essere sottomesso a quell'ira folle?
Non ti accorgi che nel momento in cui ti prende perdi il controllo di te stesso? Che è lei a prendere te? Che è lei a governarti?
Sei oggetto quando credi d'essere soggetto.
Batti i pugni contro muri innocenti, stramaledici un Dio altrui, e poi il tuo, facendoti servo di un tale furore.
Le persone violente credono di rendere vittime gli altri, ma sono loro stesse ad essere, per prime, vittime della propria violenza. Schiave dell'istinto, prese da un sentimento così animale.
Tu che urli - con gli occhi fuori dalle orbite e le vene gonfie sul collo, paonazzo, non ti rendi forse conto d'essere sottomesso a quell'ira folle?
Non ti accorgi che nel momento in cui ti prende perdi il controllo di te stesso? Che è lei a prendere te? Che è lei a governarti?
Sei oggetto quando credi d'essere soggetto.
Batti i pugni contro muri innocenti, stramaledici un Dio altrui, e poi il tuo, facendoti servo di un tale furore.
lunedì 22 novembre 2010
Settantatrè.
te s'è burlà giò
Con che coraggio mi lamento della mia totale mancanza d'equilibrio?!M'incastro su me stessa mentre cammino, i miei passi s'annodano tra loro e mi ritrovo per terra!
Cadono anche le stelle, chi sono io per restare in piedi?

domenica 26 settembre 2010
Settantadue.
lo stato attuale delle cose
La gente passeggia con aria assorta portandosi dietro i proprio guai in cartelle colorate rosse verdi gialle e blù. Nel porta cd di fianco al letto, in ordine alfabetico, le occasioni perse di una vita aumentano e crescono ancora. Un album pieno di figurine d'impegni e cose da fare; la copertina plastificata nera lucida resiste alla pioggia al vento alla neve al sole agli urti agli strappi - qualsiasi cosa succeda a quelle pagine mantengo vivi i miei doveri, rimandati un giorno in più.
La gente mangia il proprio tempo rimpinzandosi di numeri elencati su calendari, orologi, contando le lune, contando le stelle.
Sono al bar con qualche amico e prendiamo qualcosa da bere, veloce, veloce, scappa, corri, è tardi, ma siamo appena arrivati!, è tardi, è tardi, siamo sempre qui ad aspettare te. Vabè prenderò qualcosa al bancone, tu che vuoi? Un.. Niente - senza ghiaccio per favore.
Io mangio l'aria e il vuoto mangia me, chi mangia chi?, cane mangia cane, non l'ho letto, dovrei.
Anoressica e sua sorella è anche troppo magra ma mai abbastanza, questo non ha senso, questo non ha davvero senso.
Non sono in vena di sensi ultimamente, nè quello giusto nè quello contrario, nè a destra nè a sinista, nè uno dei quattro, nè uno dei cinque, e neanche il sesto.
Comunque il caos altro non è che un ordine cosmico.
venerdì 17 settembre 2010
Settantuno.
Running over the same old ground,
what have we found? The same old fears!
what have we found? The same old fears!
C'era una storiella di un uomo che si buttava giù dal cinquantesimo piano.
Ormai nell'aria, parlava con sè: fin qui tutto bene, fin qui tutto bene. Era al quarantesimo piano. Anche al trentesimo piano andava tutto bene. Così al ventesimo, all'undicesimo, al decimo e anche al nono. Fin qui tutto bene, pensava, fin qui tutto bene.
Allo stesso modo ho paura di trovarmi ancora così, di sentirmi come mi sono già sentita, di rimanere di nuovo intrappolata e ingarbugliata e incatenata a qualcosa, o qualcuno, per poi schiantarmi contro la solita vecchia realtà (che sa di pavimento sporco e troppo calpestato).
E per quanto il volo possa essere bello il timore rimane, penso forse troppo al futuro? Come fare a non guardare avanti, nè indietro?
Fin qui tutto bene.
Il problema non è la caduta. è l'atterraggio.

mercoledì 15 settembre 2010
martedì 31 agosto 2010
Sessantotto.
Niente paura, ci pensa la vita!
- mi hanno detto così..
Pensare cose banali a volte mi conforta.- mi hanno detto così..
Dato che c'è qualcuno che mi dà della matta.. Se penso cose che sono state già pensate sicuramente sono nella norma.
Almeno questo!
Pensavo che cambio in base alla situazione, ma penso che lo pensino tutti, insomma è un pensiero comune.. la mia testa è troppo pensante e pensierosa e pensosa.
Insomma.
Poi vorrei fare un elenco delle cose che mi piacciono di più al mondo.
Le più belle di tutte proprio.
E' difficilissimo!
Non so quale mettere per prima. Forse è solo un elenco, e non una classifica..
Voglio dire, se lo chiedessi a qualcuno. O a tutti.
Andare in giro a chiedere solo - qual è la cosa che preferisci?
Piano piano mi vengono in mente.
L'altro giorno pensavo agli abbracci.
A quanto è bello abbracciare le persone strettestrette, o farsi abbracciare.
Questa sicuramente va nell'elenco.
Quindi direi che mi piacciono gli abbracci!

giovedì 22 luglio 2010
Sessantasette.
Oh, Romeo, yes.. I used to have a scene with him
I dadi erano truccati, fin dall'inizio; io ci ho scommesso ugualmente, e tu mi sei esploso nel petto.
E quella canzone, quella del film, me la sono dimenticata ormai - è passato così tanto tempo.
Quando ti renderai conto che era il momento ad essere sbagliato?
Arrivavamo da passati diversi, ma erano per entrambi esperienze di cui vergognarsi, alcune sporche, alcune meschine. E cercavamo la stessa cosa.
Così ho sognato tutto un sogno per te, finchè adesso il sogno è reale, è vero, è qui.
E tu riesci, nonostante tutto, a guardarmi come se fossi solo un altro dei tuoi giochetti?
Quando facevamo l'amore, piangevo.
Ti dicevo di amarti quanto le stelle nel cielo, dicevo che ti avrei amato fino alla morte.
Forse c'è un posto per noi, e tu alla fine quella canzone la conosci ancora..
Ma quando ti renderai conto che solo il momento era sbagliato?
In realtà non so fare discorsi come quelli che senti in televisione,
nè so scrivere una canzone d'amore per come dovrebbe essere scritta.
Non so fare quasi niente, anche se per te farei qualsiasi cosa.
E allora tutto ciò che faccio è sentire la mancanza - di te, di com'eravamo, di come stavamo insieme;
tutti ciò che faccio è mantenere il ritmo, e le cattive compagnie;
tutto ciò che faccio è baciarti attraverso i versi di questa poesia.

sabato 10 luglio 2010
Sessantasei.
Fulminata
E' così brutto avere un'ombra sulla testa!Qualcosa che ti copre sempre dalla luce del sole, qualcosa che fa sì che tu non possa esporti, che ti nasconde sempre!
Puoi vivere contento nella tua oscurità, puoi essere allegro anche al buio - ma vuoi mettere? Le nuvole con il sole?
Il caldo dell'accettazione, la chiarezza delle cose - in contorni definiti. Invece sotto l'ombra tutte le ovvietà scompaiono.
Che poi, cosa sto dicendo?
Penso di aver paura del buio, come quando ero bambina.
Dovrai ripetermi ogni cosa tre volte, una non basta dal momento che non ti vedo, non vedo cosa sta succedendo, non vedo niente, non vedo.
E' così brutto avere un'ombra sulla testa!

martedì 6 luglio 2010
Sessantacinque.
S(con)volgimenti
Alcune cose mi sconvolgono, mi prendono direttamente lo stomaco, senza una grande spiegazione; alcune cose che sapevo, ma che non sapevo di sapere. Insomma, quante volte faccio finta di non accorgermi di mille segnali? Quante volte scherzo e rido su realtà?Odio quest'ansia che mi riempe i polmoni, lasciando così poco spazio all'ossigeno.
Ho veramente bisogno di chiarezza, qualche volta. Il dubbio è troppo ampio, è troppo grande, invadente. L'età dei perchè per me arriva adesso - ma passerà?
Perchè al tramonto vedo il sole rosso?
Perchè i Queen parlano di me?
Perchè questo sta succedendo?
Perchè non capisco più niente?
Perchè non respiro?
Ma, soprattutto, perchè faccio foto alla gente appena sveglia?
Is this the real life? Is this just fantasy?

N o e s c a p e f r o m r e a l i t y .
mercoledì 30 giugno 2010
Sessantaquattro.
this is my land - reach me!
Svegliarsi la domenica mattina e vedere che manca il latte, e che è troppo tardi per andare a comprarlo perchè il supermercato chiude alle 13.15 e tu ti sei alzato verso le 13.16 circa. Accidenti.Comunque non so perchè preferisco i tramonti all'alba, forse non c'è neanche una ragione.
E' che le albe mi sembrano tutte uguali e i tramonti così diversi. Ma quando lo dico alle persone non mi credono e mi rispondono che le albe sono tutte differenti, e allora penso che sono io che mi sono persa qualcosa, che c'è qualche dettaglio che mi sfugge, e sì che di colori ne vedo tanti eh.
Ma a me i tramonti piacciono di più. E basta, cacchio!
C'è da discuterne?
Tanto, cosa cambia?
A me piacciono i tramonti e a te piace l'alba, a me piace il sole e a te la luna, io vivo di giorno e tu di notte. Va anche bene, dico io. A me i contrasti non infastidiscono. Va tutto bene, no?
E poi, non dimentichiamoci che qui nessuno è solo. Anche se non amo Tiziano Ferro in generale, questo è importante!
Nessuno è solo!

martedì 1 giugno 2010
Sessantatrè.
movimento
corri salta balla vola urla scalcia ruota fuggi tira torna forza spingi piangi stopfermati
ti prego fermati

Mi spiace per la risoluzione schifosa.
Anche la mia macchina fotografica è stanca.
giovedì 13 maggio 2010
Sessantadue.
(e la formula chimica del latte?)
C'è una puntata di Grey's Anatomy in cui loro due sono innamorati e adesso che vivono insieme lui è stravolto perchè lei russa terribilmente impededogli di addormentarsi.Distunguere.
Il semplice dal banale, il liberty dal roccoccò, un muro da una linea, il dolore dalla paura, l'acido dalla base e dall'acqua. Anfitropica.
"Anfitropico" è un termine chimico che definisce quei liquidi che possono essere sia acidi sia basici.
Insomma, in una reazione questi possono essere acidi oppure no.
Tutto dipende dall'altro reagente.
Ecco, penso di essere una sostanza anfitropica.
Ero quasi sicura d'essere basica fino a poco tempo fa.
Ma alla fine tutto dipende dall'altro reagente.
E' sempre una questione di chimica.
E poi adoro la fine di quella puntata di Grey's Anatomy, dove lui arriva a casa e trova sul cuscino dei tappi di cera, se li infila nelle orecchie e sorride, e l'abbraccia mentre lei sta già dormendo, ed è così bello che vorrei esserci io lì.
(V-H2O)


lunedì 29 marzo 2010
Sessanta.
Claustrofobia
Ho bisogno diuna scintilla
Chi
mi blocca
Voglio una
respirazione bocca a bocca
un passaggio
d'anima
un regalo
invisibile
una via
d'uscita
Fatemi
respirare
la vostra stessa aria
Lasciatemi
condividere
questa stessa cella
Guardatemi
ora
senza pena
o compassione

M a y b e I j u s t w a n t t o f l y ; w a n t t o l i v e , d o n ' t w a n t t o d i e .
M a y b e I j u s t w a n t t o b r e a t h e .
M a y b e I j u s t d o n ' t b e l i e v e .
M a y b e y o u ' r e t h e s a m e a s m e : w e s e e t h i n g s t h e y ' l l n e v e r s e e .
M a y b e I j u s t w a n t t o b r e a t h e .
M a y b e I j u s t d o n ' t b e l i e v e .
M a y b e y o u ' r e t h e s a m e a s m e : w e s e e t h i n g s t h e y ' l l n e v e r s e e .
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