Life is a laugh.


Words are flowing out like endless rain into a paper cup,
they slither while they pass, they slip away across the universe.

Thoughts meander like a restless wind inside a letter box,
they tumble blindly as they make their way across the universe.

In the depth of winter, I finally learned that there within me lay an invincible summer.

giovedì 23 luglio 2009

Ventiquattro.

Blinded by the Boss.

Mi dicono che se lo chiamano il Boss un motivo c'è, da qualche parte.
Ad esempio a Torino, in data 21 luglio 2009, il motivo c'era.

Lo chiamano il Boss perchè è il Boss. E basta.

C'è poco da dire, sul serio.

Per raggiungere la perfezione però mancava qualcosa.
Qualcosa come Thunder Road, Rosalita, I'm on fire. She's the one. Blinded by the light.

Tornerò per ricevere quel poco che l'altra sera non mi ha dato. Appena sarà di nuovo in Italia. Tornerà, tornerà.





lunedì 20 luglio 2009

Ventitrè.

Frammenti.

Ero in coda per sciacquarmi dal sale dopo un bangno nel mio adorato Mar Ligure, e davanti a me c'era un gruppo di bambini. Non erano, ovviamente, in coda in modo ordinato, però stranamente c'era silenzio. Non parlavano nè giocavano, mi sono stupita. Ad un certo punto un bambino si gira verso la piccola dietro di lui, lei era tenerissima, con gli occhi grandi e i boccoli biondi bagnati. Il bambino la guardava e dopo qualche secondo le ha detto, tendendole la mano "Ali, facciamo la pace?" e la piccola - suppongo si chiamasse Alice - ha spostato la mando del bimbo per poi abbracciarlo, e allora un'altra bambina che era più avanti si è girata e ha urlato "fai la pace anche con me!" e Alice ha abbracciato anche lei, e poi così tutti gli altri bambini, e alla fine la piccola bionda - che inizialmente era in fondo, imbronciata - ad un tratto teneva per mano due amici e giocava con gli altri.

Sono andata, l'altra sera, a prendere la macchina con mio padre - l'aveva parcheggiata lontano. Io dovevo buttare il vetro, e avevo in mano un sacchetto con dentro i barattoli e le bottiglie da buttare. Ad un certo punto è arrivato un gattino, ha fatto un giro attorno a me, correndo, e poi è venuto ad annusare il contenuto del sacchetto. Era bellissimo, piccolino, e anche piuttosto magro. Doveva avere molta fame.. Era bellissimo, gli avrei dato tutto il cibo del mondo, se solo avessi avuto qualcosa con me. Invece avevo solo i vetri vuoti, e mi sento in colpa ancora adesso. Era bellissimo, non mi mollava più, mi ha seguita fino alla macchina. Era bellissimo.

Vicino alla mia casetta lì al mare c'è una piccola chiesa, la chiesa di San Giorgio. C'è il campanaro di questa che si diverte un mondo a suonare le campane, o almeno credo, perchè ogni tanto fa praticamente dei concerti, quando suona. Ieri era San Giorgio, e invece di suonare i banali rintocchi delle 9.30 per la messa, ha suonato per più di venti minuti alcune canzoncine e qualche brano. Quando lo sento fare queste cose rido, perchè è come me quando ho in mano il mio basso, suonicchio a caso, non importa cosa, l'importante è suonare. E chi ha voglia di ascoltare basta che tenda l'orecchio. Ha suonato Fra Martino, e poi la sua preferita: London Bridge Has Fallen Down. La suona spessissimo, per questo credo che sia la sua preferita. Mi ha fatto ridere, però dopo mezz'ora di scampanate mi ero bella che rotta le palle, oltre che i timpani.

C'è una bambina che ha l'ombrellone vicino al mio in spiaggia. La trovo abbastanza brutta, quasi orribile oserei dire, e ha una faccia da stronza tremenda. Però mi devo ricredere, come al solito ho sbagliato (mai giudicare il libro dalla copertina, dicevano?). Ero su di un marciapiedi strettissimo, seduta per terra ad aspettare che arrivassero i miei nonni ad aprirmi perchè come al solito avevo dimenticato le chiavi di casa. Arriva questa bimbetta, io mi sposto per farla passare. Lei passa, e dopo essere passata si ferma per qualche secondo, guardandomi con gli occhioni dei bambini piccoli, con il mento all'insù per potermi vedere, mi dice "grazie!" poi sorride e se ne va trotterellando. Continua ad essere brutta, ma adesso mi appare tenera.



domenica 5 luglio 2009

Ventidue.

Bye!
Bella la partenza.
No, non è vero, la odio.
Le odio tutte. O quasi.
Non ho alcuna voglia di partire, di lasciare Milano, di stare senza il gomitolo di strade, senza il caos e senza l'inquinamento, senza i miei vinili, senza il mio stereo, senza il mio computer, senza il mio pianoforte, senza il mio basso, senza il mio letto che è il più comodo del mondo.
Porterò con me tutto ciò che posso, come ogni anno; le mie partenze estive somigliano sempre più a dei trasferimenti.
E tu? Non sopporto l'idea di doverti salutare, lo sai.
Non so neanche come lo farò.
Ma in fondo partite tutti, e anche se io restassi qui mi rimarrebbe addosso questa malinconia estiva, e calda.



I'll miss you all.



No reason why

La mia foto
fiori colori sole prato profumi mani voce labbra gonna greco pianoforte basso italiano luce fotografia biro.