Life is a laugh.


Words are flowing out like endless rain into a paper cup,
they slither while they pass, they slip away across the universe.

Thoughts meander like a restless wind inside a letter box,
they tumble blindly as they make their way across the universe.

In the depth of winter, I finally learned that there within me lay an invincible summer.

martedì 29 settembre 2009

Trentatrè.

Autobus.
Eravamo spesso insieme.
Il fatto che non lo fossimo sempre non conta; talvolta mi capita di creare legami più stretti con persone che vedo poco, piuttosto che con la mia compagna di banco. Succede perché l’affetto non è questione di tempo, il cameratismo e l’amicizia vanno spesso insieme ma non necessariamente.
Non era in classe con me, e a scuola non ci vedevamo quasi mai.. Tuttavia ci trovavamo ogni giorno sull’autobus, e il tratto di strada da fare sedute lì sopra era lungo per entrambe.
Le chiacchierate, quante parole, quanto tempo passato seduto l’una affianco all’altra!
Si era instaurato un rapporto curioso, avevamo un nostro linguaggio per intenderci meglio, meglio che con gli altri.
Ricordo che quando l’una chiedeva all’altra quanto mancasse alla fermata di arrivo c’era sempre un’incomprensione nella risposta. “Alla terza.” “Ma.. Contando questa? E contando quella giusta?”. Così ci eravamo semplicemente accordate: parliamo come si fa con i giorni. Se io dico oggi significa che dobbiamo scendere alla fermata più immediata, quella in corso; se dico domani è quella dopo, e via discorrendo. Così ci capivamo al volo, mentre i compagni di viaggio occasionali ci guardavano di traverso.
Non so per quale motivo lei cambiò città; so solo che mi trovai persa.
E’ buffo a sentirsi, lo immagino, ma all’intervallo la vedevo in cortile, sempre; e all’improvviso non la vidi più. E i viaggi in autobus da sola? Come? Perché? Però andai avanti, per forza, logicamente.
Fu solo dopo un po’ che mi accorsi di un’altra ragazza che prendeva l’autobus un po’ dopo di me, ma scendeva alla mia fermata. Veniva alla mia scuola, non l’avevo mai vista perché era nuova, aveva un anno meno di me. Una quartina. Una quartina.. Era gentile.
Non feci più viaggi da sola. Mi sono sentita di nuovo a casa e, non voglio essere cattiva, ma - sul serio - era tornato tutto come prima.
Una volta la invitai a casa mia per il pomeriggio, quindi fece il tragitto intero con me. Chiaramente non sapeva dove io abitassi; “Tra quante fermate dobbiamo scendere?” “Dopodomani” risposi io, sicura e disinvolta. Era tutto come prima.
Distolsi un attimo lo sguardo dal finestrino, stupita del silenzio calato all‘improvviso.
Mi guardava anche lei, incuriosita..“Come hai detto, scusa?”

domenica 27 settembre 2009

Trentadue.

Infatuazione.

« Remember, remember,
the fifth of November,
Gunpowder, treason and plot.
I see no reason
why Gunpowder treason
Should ever be forgot.»

Ebbene sì.
Mi sono innamorata.

Il mio amore è misterioso.
Il mio amore è colto.
Il mio amore crede nella verità.
Il mio amore crede nella menzogna, se è a scopo giusto.
Il mio amore è anarchico.
Il mio amore è musicista - gli strumenti a percussione sono la sua specialità.
Il mio amore sorride sempre.
Il mio amore ha la forza di fare una rivoluzione contro lo stato, se il governo non va.
Il mio amore è stato trattato male in passato.
Il mio amore ha il coraggio di far saltare in aria il parlamento.
Il mio amore è vendicativo.
Il mio amore difende chi ha bisogno di essere difeso.
Il mio amore non ha nome.
Il mio amore abita in una galleria buia.
Il mio amore balla.
Il mio amore non esiste.
Il mio amore indossa una maschera da Guy Fawkes.



martedì 22 settembre 2009

Trentuno.

Che storia.
Scena. Gente a casa mia, in camera: Masca basseggia, James cazzeggia, io minchieggio e Arma tenta di studiare. Tenta di studiare nel senso che fa finta. "Ah, devi sempre fare l'intellettuale, tu!"
Giunge Nora. Oh, "siamo oNORAti della tua presenza!" Certo. "(N)Ora e per sempre". Ha una maglietta viola. "Ah-a! Sei una prugna!" "Nel senso che faccio cagare?" Ma no, dai, non intendevo quello. Non sono così. Sono pomì.
Comeoncomeoncomeoncomeon, now, touch me baby!
Avevo comprato un libro di poesie di Jim Morrison.
Dov'è finito? E' finito? Chi me lo ha finito?! L'avevo appena comprato! Acci. Salute. Eh, salute.. mica tanto. In realtà sto bene.
Ho comprato un vestito nuovo. Mi sta bene.. Nel senso che così imparo. E' tutto colorato. Un po' in stile Woooooodstock. Dibbraus.
Altre novità?
No. Vità? Fianchì?
Sono andata in palestra, oggi. Devo rifare l'abbonamento. Se no non sono abbonata. E se non sono abbonata? Cosa succede? Abbomuoio?
Sarebbe un'esperienza terribile. Ma tanto sono ancora dilettante, quindi non ci sarà. L'esperienza, dico. Quella terribile.
Tell me, friend: can you ask for anything more? In effetti no, Bruce. E buon compleanno. Sono sessanta! Mammmmma mia. Sessanta! Sessanta! Dio.
Mi chiama la Sofi, disperata. "Bea, che cazzo, come ti viene latino? Come li sistemi i pidocchi? Da me c'è un esercito di 6000 pidocchi!" Pedes in latino significa sia pidocchio che fante. Bello.
No perchè poi è interessante, no? La frase appena scritta comincia con NO e finisce con NO. Quasi tutte le mie frasi lo fanno.
Vedi? Anche questa finiva con NO!
Bah. Corri, corri, che il tempo stringe. E io ingrasso. Ma il tempo stringe e sono appesa ad un filo! Dovrò mettermi a dieta. Ahaha, sto scherzando.
Scena. Corridoio del liceo ginnasio statale Parini. Io e Clara. "Ah, brava Bea, brava! Tagliami la strada!" Ma sì dai, te l'ho tagliata così è più corta.. Cammini meno, fai meno fatica.
Scarico film. Poi li metto sotto carica, per poterli vedere. Se no come faccio, se sono scarichi? Penso di poter chiudere qua questo delirio. Anche se mi stavo divertendo.
Andrei avanti all'infinito, ma odio Leopardi, e tutti i poeti da pelliccia.



P.S.
L'altro giorno ho visto una signora che aveva due cani. Erano due husky. Uno era un husky bello, l'altro era un'husky-fezza. :D

venerdì 18 settembre 2009

Trenta.

Post-it.
Buon giorno, bellezza.
Hai dormito bene questa notte?
Scusa per l'orario, ma sai che amo scrivere con affianco il sole che sorge; con lui mi si sveglia il cervello, e anche qualche idea, talvolta.
Volevo solo ricordarti che ti amo.

Ci tenevo a ricordartelo perchè in questi giorni l'Angie è triste; oggi pomeriggio - in un patetico(*) tentativo di liberazione - si è ubriacata, ed è stata piuttosto male. Mi mette molta malinconia e mi ricorda che tutto ciò che comincia finisce, che in fondo abbiamo solo questi stupidi sedici anni, che nulla è veramente importante e blablabla, tutte quelle cose lì, insomma.
Quindi volevo ricordartelo.

Inoltre ho pensato che io per Bob non l'avrei mai fatto, e che io e Angie siamo proprio diverse. Quando mi sono vista Bob scappare.. A me è successo più volte, come sai. La seconda volta ho pianto per tre giorni, poi mi sono detta "Basta, così non funziona"; ho preso in mano la situazione e così tutta la mia vita, ho deciso che lo rivolevo, e me lo sono ripreso. Ci è voluto del tempo, ma ci vuole sempre del tempo - sai che sono una tranquilla e paziente, sempre - e infine ho ottenuto quello che volevo. La terza (e ultima) volta che mi sono trovata nella stessa situazione ho pianto per 3 giorni ancora per poi ripetermi "Basta, così non funziona"; ho preso in mano la mia mente e quelle inutili lacrime, ho deciso che non lo rivolevo. Con camla e con tempo, ho imparato dai miei errori. Nel giro di un mese stavo con un altro, e questo è stato il mio patetico(*) tentativo di liberazione. Una storia insignificante: pensavo a Bob, ancora, però è stato un tentativo. Ci ho provato, a dimenticarlo; scambiando un fugace sprizzo di vita con l'inizio di una passione, e pensando, alla fine, ancora a lui. Ma, vedi, sempre meno.
Finchè non sei arrivato tu, e quando sei venuto a predermi quel lunedì, una sorpresa in bicicletta, me l'hai cancellato dalla mente.

Sai cosa significa questo?
Che la mia Angie è debole, perchè oggi pomeriggio per combattere la tristezza ha bevuto, e io non l'avrei fatto - per orgoglio o forse per preconcetti stupidi.
E vuol dire anche che la nostra Angie ha bisogno del suo Jude.
Però, vedi, deve capitare. E noi lo aspetteremo.

Sai, volevo solo ricordarti che ti amo.



P.S.
La foto soprastante non è stata scattata da me, nè sono io il soggetto. L'ha fatta un mio amico, e mi piace un casino. Spero non sia troppo fuori luogo..

(*) è solo una precisazione. Può sembrare inutile a molti, ma ci tengo particolarmente: la parola patetico può essere mal interpretata. Con patetico non intendo ridicolo nè superfluo; intendo l'aggettivo nel suo significato primo, nella sua derivazione dal greco "pathos" (da brava classicista). Non intendo dunque qualcosa di offensivo quanto emozionale e quasi disperato.

giovedì 10 settembre 2009

Ventinove.

Palle.

So che la gente non ha voglia di leggere i testi delle canzoni che scrivo qui, anche perchè se qualcuno fosse interessato, potrebbe benissimo cercarli per fatti suoi.
Tuttavia ci tengo molto, da brava musicista, e qualche volta mi colpiscono a tal punto da pubblicarli.
Ovviamente non c'è mai una sola intepretazione per ogni testo, ognuno ci vede dentro qualcosa di diverso, qualcosa di suo; cosa che trovo fantastica, ma questi si possono classificare come viaggi mentali.
Questo brano è di uno di quei pochi autori italiani che adoro, Bennato, ed è nell'album che contiene tutte le canzoni con riferimenti a Pinocchio. La canzone fa riferimento alla fata della favola, la fata turchina, ma partendo da questa parla poi della donna in generale, della figura femminile e simili.
E' bello come propone in chiave femminista tutto questo discorso, essendo lui un uomo, partendo dal lato più dolce della donna. La presenta come una figura schiacciata, sognatrice repressa, piena di aspettative deluse. Leggendo in giro alcune interpretazioni del testo, molti sostengono che nel dire "non puoi pretendere di più" s'intenda quanto sia costretta la femmina all'interno di alcuni atteggiamenti maschili. Mi spiego: nella canzone Bennato racconta che la donna s'accontenta di essere adulata, e in cambio di questo è resa quasi schiava dell'uomo. In realtà quel suo "non puoi pretendere di più" lo trovo più legato allo stereotipo femminile e principesco, la fiaba, l'uomo che s'innamora e fa di tutto per la sua amata eccetera eccetera. Non puoi pretendere di più ma non te ne rendi conto, perchè sei cresciuta con le principesse che vengono salvate a cavallo e sai che quello è ciò che vuoi, niente di più, niente di meno. Non posso pretendere di più nel senso che non lo desidero. Non nel senso che lo voglio e non oso chiederlo.

Spero di essere stata chiara nel mio ragionamento contorto!

«C'è solo un fiore in quella stanza,
e tu ti muovi con pazienza.
La medicina è amara ma
tu già lo sai, che la berrà.

Se non si arrende: tu lo tenti.
E sciogli il nodo dei tuoi fianchi,
che quel vestito scopre già..
Chi coglie il fiore, impazzirà;

farà per te qualunque cosa.
E, tu, sorella, e madre, e sposa;
e tu, regina o fata,
tu non puoi pretendere di più.

E, forse è per vendetta,
forse è per paura,
o solo per pazzia..
Ma, da sempre,
tu sei quella che paga di più;
se vuoi volare, ti tirano giù;
e, se comincia la caccia alla streghe,
la strega sei tu.

Insegui sogni da bambina,
e chiedi amore, e sei sincera.
Non fai magie nè trucchi, ma
nessuno ormai ci crederà.

C'è chi ti urla che sei bella,
che sei una fata, sei una stella..
Poi ti fa schiava.
Però.. no, chiamarlo amore,
non si può.

C'è chi ti esalta, chi ti adula,
c'è chi ti espone anche in vetrina..
Si dice amore, però.. No.
Chiamarlo amore? Non si può.
»



sabato 5 settembre 2009

Ventotto.

(Copiato dal questionario Paolo Di Stefano,
liberamente ispirato dal famoso gioco di Marcel Proust)

Il tratto principale del suo carattere?
La curiosità.
La qualità che preferisce in un uomo?
Banalmente, l'ironia.
..E in una donna?
La modestia.
Il suo principale difetto?
La pigrizia.
Il suo sogno di felicità?
Sentirmi arrivata.
Il suo rimpanto?
Spero di non averne.. odio i rimpianti, piuttosto i rimorsi.
L'ultima volta che ha pianto?
L'altro giorno, in preda ad una crisi isterica.
L'incontro che le ha cambiato la vita?
Non lo so.. potrebbero essere tanti.
Sogno ricorrente?
Una fuga senza scampo, un'inseguimento senza fine.. nella disperazione mi fermo e mi nascondo, quando l'inseguitore sta per trovarmi mi sveglio, senza mai sapere se verrò scovata, e senza scoprire neanche cosa mi succederà una volta acciuffata.
Il giorno più felice della sua vita?
Suppongo non sia ancora giunto..
..E il più infelice?
Neanche questo.
La persona scomparsa che richiamerebbe in vita?
La mia vecchia tata.
Quale sarebbe la disgrazia più grande?
Perdere una persona cara.. soprattutto se giovane, o giovanissima.
Il colore preferito?
Verde, blu, arancione, giallo.
Il piatto preferito?
Il cioccolato conta?
Bevanda preferita?
Il latte prima di tutte, poi la limonata.
Il suo primo ricordo?
Moneglia, mio padre e mio zio che mi insegnano a nuotare, mia mamma e mia zia che guardano ridendo..
Libro preferito di sempre?
Il gabbiano Jonathan Livingston, di Bach.
Libro preferito degli ultimi anni?
Lolita, di Nabokov.
Autori preferiti in prosa?
Mhm, sono indecisa.
Poeti preferiti?
Ungaretti, Beckett.
Cantante preferito?
Bruce Springsteen tutta la vita.
Il suo eroe e la sua eroina?
Sono tutti personaggi di fantasia, o quasi.
I suoi attori preferiti?
Johnny Depp in assoluto, ma anche Meryl Streep.
La trasmissione televisiva più amata?
Veronica Mars, Gost Whisperer.
Film cult?
Across The Universe, Donnie Darko.
La canzone che canta sotto la doccia?
Bohemian Rhapsody, dei Queen.
Se dovesse cambiare qualcosa del suo fisico?
Le caviglie.
Personaggio storico preferito?
Sicuramente uno dell'antica Grecia, ma ora non me ne viene in mente uno particolare.
Personaggio politico più detestato?
Tutti, temo.
Il suo primo amore?
Le parole.
Il dono di natura che vorrebbe avere?
Vorrei essere più ginnica, più elastica, ma più di tutto vorrei essere portata per l'arte.
Cosa detesta di più?
I segreti, i sotterfugi, le bugie, i tradimenti, le pugnalate alle spalle.
Le colpe che le ispirano maggiore indulgenza?
Quelle che non implicano violenza, quelle involontarie, quelle dettate dal dolore o dalla curiosità.
Come vorrebbe morire?
Il più tardi possibile, senza rimpianti.
Stato d'animo attuale?
Sono serena.
Il suo motto?
"Sorridi: domani sarà peggio"
"Life is a laugh"
"ανθεα ηβης"



No reason why

La mia foto
fiori colori sole prato profumi mani voce labbra gonna greco pianoforte basso italiano luce fotografia biro.