You know the movie song.
Albero di natale comprato. Che fretta.Al supermercato c'era una signora con l'aria sperdutissima. Non camminava con passo deciso alla ricerca del detersivo, nè osservava con attenzione ogni scaffale per cercare i biscotti giusti. Più che fare la spesa sembrava stessa vagando senza meta.
Ho portato del cibo e un po' di supporto a chi faceva volontariato sotto la pioggia, al freddo. Cioccolato, cioccolato, cioccolato. Torroncini, mela, panino.
Ho fatto una torta di mele che è venuta buonissima. O almeno credo, dato che io non l'ho assaggiata. Spero che fosse buona sul serio.
Ho comprato dei guanti di pelle arancioni e devo procurarmi un accoratore.
Questo post è privo di funzionalità.
Stavo pensando al fatto che devo riprendere a scattare foto, come dicevo anche qualche tempo fa.
Mi sono venute in mente un sacco di cose, una sorta di fiume di lettere in piena.
Ho pensato, tra il resto, che la fotografia è una cosa stupenda ma che non può essere il mezzo adatto per cogliere la maggior parte degli aspetti della mia vita attuale.
Intendo dire che forse c'è un motivo per cui ultimamente non ho voglia di fotografare cose o persone.
E' che piove.
Sembra stupido, suppongo di sì, ma se dovessi pensare a qualcosa che rappresenti questi miei giorni, mi verrebbero in mente la sensazione della piogga sulla fronte, le note lunghe e sovrapposte del pianoforte suonato con il pedale, il sapore amaro dell'anestesia per l'estrazione del dente, l'odore di casa di James e di Armando. O forse la familiarità del suo stesso collo, il fumo negli occhi, la paura, Romeo and Juliet dei Dire Straits, il calore istantaneo del caffè che scorre veloce attraverso la bocca, giù nella gola.
Non so.
Sono così sconclusionata, a volte.
[Halloween 2009]