Life is a laugh.


Words are flowing out like endless rain into a paper cup,
they slither while they pass, they slip away across the universe.

Thoughts meander like a restless wind inside a letter box,
they tumble blindly as they make their way across the universe.

In the depth of winter, I finally learned that there within me lay an invincible summer.

giovedì 8 ottobre 2009

Il vero post numero Trentasei.

So what?
Venivo da dietro e andavo verso davanti.
Una donna faceva lo stesso ma nel senso opposto. Ci siamo incrociate, sullo stesso marciapiede, e lei avvicinandosi mi guardava. Era incinta, un bel po’ incinta - oserei dire, e, avanzando, si accarezzava il pancione rotondo. E mi guardava.
Ho pensato che io in fondo ho 16 anni. E 16 anni vuol dire avere davanti tutta la propria vita. Una vita. Un’intera vita: ho una vita e posso farci quello che voglio. Vuol dire non sapere cosa ne sarà di me. Così succede che immagino il mio futuro; ma non me lo creo dal nulla, perchè non nei sarei capace. Se io creassi il mio futuro immaginandolo lo farei basandomi sulla mia persona. Ma nella crescita è proprio questa che cambia per prima, togliendomi dunque la base sulla quale posso immaginare. Per questo è impensabile il mio futuro. Su qualcosa mi devo basare, non posso crearmi un’idea senza una base. Così lascio spesso perdere questo discorso e semplicemente mi guardo intorno, e vedo cose, vedo persone. Vedo persone adulte e penso “mi immagino così da grande!”, o anche “giuro che non sarò mai così”. In questo modo ho preso molte decisioni importanti sulla mia vita. Mi sono ripromessa che non ingrasserò mai all’estremo del possibile, che non mi tingerò i capelli di blu dopo i 50 anni, e che non avrò i suddetti capelli lunghi e sciolti quando saranno consumati dal tempo, che verso i quarant’anni non metterò il rossetto con anche la matita attorno alle labbra perché fa puttana economica. Ad esempio, vedendo la mia prof di matematica ho deciso che non metterò mai un vestitino aderente come quello che aveva addosso l’altro giorno se mi accorgerò di avere la pancia, le tette cadenti e il sedere piatto con mutande di pizzo in trasparenza. Mi pare una saggia decisione, e non da poco.
Così quando cammino per strada osservo tutte le donne che vedo in giro e commento. Non giudico, attenzione: non insulto né nulla di simile (la prof di matematica è un caso particolare); semplicemente decido se voglio essere così o meno. In fondo è facile vestire un corpo giovane e pimpante; tra l’altro il mio non mi dà gravi problemi.
Ma quando cadrò a pezzi? Ogni età ha una sua bellezza, non ce n’è una brutta, ovviamente, ma bisogna capire come non cadere nel ridicolo. E’ difficile. Così squadro persone che non conosco e penso “sì”, “no”, “sì”, “no”, “sì“, “no“.
Ho pensato che la signora incinta che ho incrociato pensasse qualcosa di affine, accarezzandosi il pancione.
Voglio che mia figlia diventi così? Va bene così? La lascerò vestire così? Potrà camminare a testa alta con le cuffie nelle orecchie e passo deciso?
Forse una futura mamma ragiona come me. In fondo, come io vedo per il mio futuro un grosso punto di domanda, lei vede in ogni ragazza, o ragazzo, un possibile futuro per il quasi nato. Forse.
E forse anche lei vedendo in giro i soliti adolescenti pensa “sì”, “no”, “sì”, “no”.
Mi sono per un momento chiesta cosa si sia risposta, guardandomi, quella signora. Sono da sì o sono da no?
Sì, no, sì, no, sì, No.
Chissà se poi anche lei, alla fine della giornata, guardando l’ultimo passante appena prima di rientrare definitivamente in casa, smette di scegliere tra il positivo e il negativo, per tornare al solito “chissà” di partenza, sempre senza risposta, sempre senza soluzione.



2 commenti:

Maska ha detto...

Un giorno, quando sarete vecchio, grinzoso e brutto, quando il pensiero vi avrà solcato la fronte con le sue linee e la passione vi avrà bruciato le labbra col suo fuoco odioso, avrete quest'impressione, l'avrete in un modo terribile. Adesso, dovunque andate, affascinate il mondo; ma sarà sempre così?... Avete un viso meravigliosamente bello, signor Gray; non aggrottate le sopracciglia, è così; e la Bellezza è una forma di genio, anzi, è più alta del genio perché non richiede spiegazioni.
E' uno dei grandi fatti del mondo, come la luce del sole o la primavera o il riflesso in un'acqua cupa
di quella conchiglia d'argento che chiamiamo luna. Non può esser messa in discussione; possiede
un suo diritto divino di sovranità; rende come principi quelli che la possiedono. Sorridete? Ah,
quando l'avrete perduta non sorriderete... La gente dice a volte che la Bellezza è solo superficiale.
Può darsi, ma almeno non è così superficiale come il Pensiero. Per me la Bellezza è la meraviglia
delle meraviglie. Soltanto le persone superficiali non giudicano dalle apparenze. Il vero mistero del mondo è il visibile, non l'invisibile... Sì, signor Gray, gli Dèi sono stati benevoli con voi, ma gli Dèi si riprendono ben presto ciò che hanno donato. Avete solo pochi anni per vivere veramente, perfettamente, pienamente. Quando finirà la vostra gioventù sparirà insieme con essa anche la vostra bellezza e allora vi accorgerete di colpo che per voi non ci sono più trionfi, oppure che dovete accontentarvi di quei bassi trionfi che il ricordo del passato vi farà sembrare più amari di una sconfitta. Ogni mese che passa vi avvicina a qualche cosa di terribile. Il tempo è geloso di voi e ha dichiarato guerra ai vostri gigli e alle vostre rose. Diventerete giallo, con le guance incavate, con l'occhio smorto. Soffrirete orribilmente... Ah, finché avete la vostra giovinezza fate di essa una realtà. Non sprecate l'oro delle vostre giornate ad ascoltare gente noiosa, a cercare di emendare insuccessi senza speranza, a regalare la vostra vita a gente ignorante, ordinaria, volgare: sono queste le aspirazioni morbose, i falsi ideali del nostro tempo. Vivete! Vivete la vita prodigiosa che è in voi! Fate che per voi niente vada perduto. Cercate sempre sensazioni nuove, non abbiate paura di niente... Un nuovo Edonismo, ecco quello che serve al nostro secolo; e voi potreste esserne il simbolo visibile. Con una personalità come la vostra non c'è niente che non possiate fare; per lo spazio di una stagione il mondo vi appartiene... Nel momento in cui vi ho conosciuto mi sono accorto che non avevate la minima coscienza di ciò che siete in realtà e di ciò che in realtà potete essere. C'era in voi qualche cosa che mi ha affascinato tanto da farmi sentire il dovere di parlarvi di voi stesso. Ho pensato che se doveste essere sprecato sarebbe una cosa tragica, perché la vostra giovinezza durerà tanto, tanto poco. I fiori di campo più comuni appassiscono, ma tornano a fiorire; nel giugno prossimo il citiso sarà giallo come è adesso; tra un mese la clematide si ornerà di stelle rosse e un anno dopo l'altro il verde scuro delle sue foglie avrà le sue stelle di porpora; ma a noi la gioventù non viene data una seconda volta. Il polso di gioia che batte in noi a vent'anni si intorbidisce, le membra si infiacchiscono, i sensi si consumano; degeneriamo fino a trasformarci in schifosi fantocci, ossessionati dal ricordo delle passioni delle quali avemmo eccessiva paura e delle tentazioni squisite alle quali non avemmo il coraggio di cedere. Giovinezza! giovinezza! nel mondo non esiste assolutamente niente, al di là della giovinezza!

giardigno65 ha detto...

io cerco sempre di tenere l'aniam sollevata, so che il resto sarà vittima della gravità. Forse sono da forse ...

No reason why

La mia foto
fiori colori sole prato profumi mani voce labbra gonna greco pianoforte basso italiano luce fotografia biro.