Please, mind the gap between the train and the platform.
Tornata da Londra.Sarebbe da descrivere.
I rintocchi delle 12 sotto al Big Ben, appoggiata con la schiena ad una cabina telefonica rossa una ragazza pallida bacia il suo fidanzato mulatto. Un cappellino rosso un po' francese, un po' più un là un negozio ha in vetrina delle poltrone deliziose.
Londra.
Nostalgica, grigia, piena, folle, pulita, bagnata, fresca, vanitosa, incasinata, natalizia.
Londra con i suoi negozietti a Carnaby Street, Londra con il suo sole timido, Londra con i suoi prezzi assurdi, Londra con i suoi inglesi bacchettoni e con i suoi punk fancazzisti.
Londra banale negli autobus a due piani rossi, nelle cabine telefoniche rosse, nel London Eye, nel cartello rosso e blu con scritto Underground, nei vecchi taxi e nei vecchi pub.
La solita Londra mind the gap, insomma; quella delle cartoline, quella di Harrods.
E' che bisogna viverla, per andare oltre la banalità del viaggio e del ricordo che sbiadisce, per andare al di là delle mete turistiche.
E la vivremo, la vivremo.
Un'altra volta però.
[St. James Park]
[Thames]
3 commenti:
bentornata e buona vita anche quaggiù...
quella maledetta città ha ancora un pezzo del mio cuore.
E' difficile non lasciare un pezzetto lì..
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