Life is a laugh.


Words are flowing out like endless rain into a paper cup,
they slither while they pass, they slip away across the universe.

Thoughts meander like a restless wind inside a letter box,
they tumble blindly as they make their way across the universe.

In the depth of winter, I finally learned that there within me lay an invincible summer.

giovedì 10 settembre 2009

Ventinove.

Palle.

So che la gente non ha voglia di leggere i testi delle canzoni che scrivo qui, anche perchè se qualcuno fosse interessato, potrebbe benissimo cercarli per fatti suoi.
Tuttavia ci tengo molto, da brava musicista, e qualche volta mi colpiscono a tal punto da pubblicarli.
Ovviamente non c'è mai una sola intepretazione per ogni testo, ognuno ci vede dentro qualcosa di diverso, qualcosa di suo; cosa che trovo fantastica, ma questi si possono classificare come viaggi mentali.
Questo brano è di uno di quei pochi autori italiani che adoro, Bennato, ed è nell'album che contiene tutte le canzoni con riferimenti a Pinocchio. La canzone fa riferimento alla fata della favola, la fata turchina, ma partendo da questa parla poi della donna in generale, della figura femminile e simili.
E' bello come propone in chiave femminista tutto questo discorso, essendo lui un uomo, partendo dal lato più dolce della donna. La presenta come una figura schiacciata, sognatrice repressa, piena di aspettative deluse. Leggendo in giro alcune interpretazioni del testo, molti sostengono che nel dire "non puoi pretendere di più" s'intenda quanto sia costretta la femmina all'interno di alcuni atteggiamenti maschili. Mi spiego: nella canzone Bennato racconta che la donna s'accontenta di essere adulata, e in cambio di questo è resa quasi schiava dell'uomo. In realtà quel suo "non puoi pretendere di più" lo trovo più legato allo stereotipo femminile e principesco, la fiaba, l'uomo che s'innamora e fa di tutto per la sua amata eccetera eccetera. Non puoi pretendere di più ma non te ne rendi conto, perchè sei cresciuta con le principesse che vengono salvate a cavallo e sai che quello è ciò che vuoi, niente di più, niente di meno. Non posso pretendere di più nel senso che non lo desidero. Non nel senso che lo voglio e non oso chiederlo.

Spero di essere stata chiara nel mio ragionamento contorto!

«C'è solo un fiore in quella stanza,
e tu ti muovi con pazienza.
La medicina è amara ma
tu già lo sai, che la berrà.

Se non si arrende: tu lo tenti.
E sciogli il nodo dei tuoi fianchi,
che quel vestito scopre già..
Chi coglie il fiore, impazzirà;

farà per te qualunque cosa.
E, tu, sorella, e madre, e sposa;
e tu, regina o fata,
tu non puoi pretendere di più.

E, forse è per vendetta,
forse è per paura,
o solo per pazzia..
Ma, da sempre,
tu sei quella che paga di più;
se vuoi volare, ti tirano giù;
e, se comincia la caccia alla streghe,
la strega sei tu.

Insegui sogni da bambina,
e chiedi amore, e sei sincera.
Non fai magie nè trucchi, ma
nessuno ormai ci crederà.

C'è chi ti urla che sei bella,
che sei una fata, sei una stella..
Poi ti fa schiava.
Però.. no, chiamarlo amore,
non si può.

C'è chi ti esalta, chi ti adula,
c'è chi ti espone anche in vetrina..
Si dice amore, però.. No.
Chiamarlo amore? Non si può.
»



1 commento:

giardigno65 ha detto...

mi sono perso il concerto di bennato a quarrata (pochi km da qui)
Tutto chiaro comunque ...

No reason why

La mia foto
fiori colori sole prato profumi mani voce labbra gonna greco pianoforte basso italiano luce fotografia biro.